Silicon Valley: pasta stampata in 3D e carne in vitro. Aurora sceglie il Made in Italy

Aurora Capri

Pasta realizzata con stampanti in 3D e hamburger sintetici. Gli argomenti al centro della recente discussione che ha avuto luogo presso il Future Food Urban Coolab dell’Università di Bologna.

Mark Post, l’inventore del Frankenburger, la polpetta prodotta con cellule cresciute in vitro, ha spiegato come questo metodo sia in grado di garantire proteine animali a tutto il pianeta senza devastarne le risorse.

Un’ipotesi potenzialmente praticabile ed efficace, ma che, tuttavia, lascia disattesa la domanda se sia possibile raggiungere lo stesso risultato senza sacrificare l’anima.

In una recente intervista, Alessandro Squeri, presidente di Federalimentare, ha spiegato che l’Italia non può permettersi di trattare il cibo come se un bullone. Esiste certamente, secondo Squeri, un modo per coniugare innovazione e tradizione senza perdere quel quel complesso di tradizioni, conoscenze e cultura che da sempre caratterizza l’elemento portante dell’economia agroalimentare di paesi quali l’Italia.

La cucina di Aurora si fonda, appunto, su tale complesso di valori e su un modo peculiare di fondere tradizione e innovazione. Un modo che si basa a sua volta su una certa cultura dell’ingrediente. Una costante ricerca di ingredienti di produzioni locali di alta qualità, capaci di esprimere i sapori e la sapienza artigianale che definiscono in una maniera unica e non riproducibile la cultura e la storia delle aree di produzione.

Questo è il significato di concetti quali ‘lusso’ e ‘esclusività’ che definisce la cultura gastronomica e la cucina di Aurora.

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